Classificazione itinerari
Per indicare il grado di difficoltà dell’itinerario si utilizzano in genere delle sigle Ne esistono di diverse tipologia, a seconda che si tratti di itinerari escursionistici, alpinistici o di arrampicata.
Per i nostri scopi, ecco una descrizione delle difficoltà:
T = turistico
Si tratta di itinerari che si sviluppano su stradine, mulattiere o larghi sentieri, con percorsi piuttosto brevi, ben evidenti, e che non pongono incertezze o problemi di orientamento. Il dislivello è assai contenuto (circa 300-400 metri su 7-9 chilometri).
Sono itinerari percorribili anche da famiglie con bambini ed anziani ed in generale da persone in buona salute che indossino abbigliamento e calzature adeguati e posseggano una minima capacità di orientamento intuitivo.
E = escursionistico
Si tratta di itinerari che si svolgono su sentieri di ogni genere, non sempre segnalati al piano di calpestio, di maggiore impegno fisico e di orientamento. Si snodano su terreno vario, in zone scarsamente antropizzate, con dislivelli e sviluppi sempre superiori a quelli di grado T; l’attraversamento di corsi d’acqua può avvenire a guado, senza però che vi sia pericolo di essere trascinati dalla corrente in caso di caduta.
Sono percorribili anche da famiglie con bambini ed anziani, purché sufficientemente allenati e in ottime condizioni di salute, che non soffrano di vertigini, che siano equipaggiati in modo adeguato e siano in grado di orientarsi agevolmente mediante una carta topografica.
EE = Escursionisti esperti
Si tratta di itinerari a volte non segnalati neanche in cartografia, che implicano la capacità di muoversi su terreni di diversa tipologia: terreni che possono essere impervi e infidi (ripidi pendii caratterizzati o meno dalla presenza di erba scivolosa, roccia o detriti), a quote anche piuttosto elevate. Possono presentare brevi concatenazioni di passaggi, anche esposti, in cui occorra far ricorso alle mani per mantenere l’equilibrio durante la progressione, oppure passaggi attrezzati con scalette e similari.
Si sviluppano in zone poco o nulla antropizzate, dove l’attraversamento dei corsi d’acqua può avvenire con guadi anche impegnativi (sopratutto dopo piogge abbondanti) e i boschi siano spesso di difficile percorrenza per l’intrico del sottobosco e l’abbandono dei sentieri.
Sono itinerari percorribili solo da escursionisti con buona esperienza, in ottime condizioni di salute e allenamento, che non soffrano di vertigini ed abbiano un’ottima padronanza delle tecniche di orientamento strumentale.